lunedì 27 dicembre 2010

RACCONTO DELLA VITA DI UN SANTO - SPIRITO SANTO -


San Serafino di Sarov (1759-1833) è una delle figure più popolari tra i santi russi. Della sua vita si racconta questo fatto, molto interessante, con un certo Nicola Motovilov, che lui aveva guarito.
«Era un giovedì di inverno. Lo strato di neve era piuttosto alto. Padre Serafino prese a conversare con me sul praticello accanto a due eremitaggi.
Dio mi ha rivelato mi disse che in gioventù tu desideravi sapere qual è il fine della nostra vita cristiana e che più volte hai interrogato in proposito persone esperte nella vita spirituale, ma nessuno ti ha detto qualche cosa di preciso a riguardo. Ti hanno detto: "Vai in Chiesa, fai il bene, osserva i comandamenti. Ecco il fine della vita cristiana per te". Non ti parlavano come si conviene, ora io, povero Serafino, ti esporrò realmente qual è il fine della vita cristiana. La preghiera, il digiuno, le veglie e tutte le altre opere del cristiano, per quanto eccellenti in sé, non sono il fine della vita cristiana, benché mezzi indispensabili per raggiungerlo.
Il vero fine della vita cristiana consiste nell'acquisto dello Spirito Santo. Tu capisci cosa vuol dire guadagnare il denaro. Ebbene, è esattamente la stessa cosa per- l'acquisto dello Spirito Santo. Le mercanzie sono le azioni virtuose compiute per Cristo; esse ci procurano la grazia dello Spirito, senza la quale nessuno si salva, né può salvarsi. Ma è soprattutto la preghiera che ce la dà. Grande è la forza della preghiera. Per mezzo suo siamo ammessi a parlare al nostro Salvatore e Signore.
Padre, gli risposi, ma come posso vederlo? Le opere buone sono visibili, ma come si può vedere lo Spirito Santo, sapere se è in me o no?
Amico mio, amico di Dio, è semplicissimo mi disse e tenendomi stretto per le spalle aggiunse: Adesso, piccolo padre, siamo tutti e due entro lo Spirito divino. Perché non guardi verso di me?
Risposi: Non posso guardarvi, padre, perché lampi sprizzano dai vostri occhi, il vostro viso è diventato più splendente del sole.
E Serafino aggiunse: Non temere, amico di Dio, in questo momento tu risplen­di quanto me. Sei adesso nella pienezza dello Spirito Santo, altrimenti ti sarebbe impossibile vedere anche me in questo stato. È la grazia divina che si è degnata di confortare il tuo cuore, contrito come una madre, per intercessione della Ver­gine Santa. Guardami senza timore, Dio è con noi! Che provi ora? mi chiese padre Serafino.
Provo una sensazione infinitamente benefica risposi. Sento calma e pace nella mia anima che non posso esprimere.
Questa è la pace di cui il Signore ha detto ai suoi discepoli: "Vi do’ la mia pace. Non come il mondo la dà, io ve la do’" (Jo 14, 27). Che provi ancora? Un'insolita dolcezza, una gioia ineffabile in tutto il cuore.
Questa gioia disse il padre è quella di cui parla il Signore nel vangelo e che prova una donna quando mette al mondo un uomo (Jo 16, 21). L'occhio non ha visto, l'orecchio non ha udito le cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano (1 Cor 2, 9). Che provi ancora prediletto da Dio?
Risposi: Una strana sensazione di calore! Ma che calore? Siamo seduti nella foresta, è inverno, abbiamo la neve sotto i piedi e anche su di noi c'è un pollice di neve e dal cielo scende nevischio. Di che calore si può trattare? È un calore come quello di un bagno ben caldo.
E l'odore è simile a quello di un bagno?
No, dissi, sulla terra non ho mai sentito un profumo simile.
Allora il padre, sorridendo mi disse: Mio caro piccolo padre, conosco tutto ciò che dici e ti interrogo apposta per sapere se tu veramente provi questo. Il Regno di Dio è sceso tra gli uomini e in ciò non vi è nulla di strano; deve essere così, perché la grazia di Dio dimora in noi, nel nostro cuore. Non lo ha forse detto il Signore? "Il regno di Dio è in voi!" (Lc 17, 21). Ora immagino che tu non domanderai più come gli uomini si trovino nella grazia dello Spirito Santo. Ti ricorderai di questa manifestazione dell'immensa grazia di Dio, che ci ha visita­to oggi?
Non so, padre. Non so se Dio mi dà il dono di ricordarmi e di sentire forte­mente questa grazia divina come la sento ora,
. risposi.
Per conto mio, credo che il Signore ti aiuterà a conservare sempre la memo­ria, poiché diversamente la Sua grazia non si sarebbe subito piegata alla mia umile preghiera, tanto più che questo non è stato concesso a te solo, ma per tra­mite a tutto il mondo, perché ciò possa servire anche per bene degli altri». 

Nessun commento:

Posta un commento