Ecco, il giorno è finalmente arrivato: Gianna Beretta Molla viene canonizzata da Sua Santità Giovanni Paolo II.
Ma chi è la prima mamma ad essere proclamata santa per aver scelto di dare la sua vita perché la sua creatura potesse nascere?
Gianna nasce a Magenta il 4.10.1922 , in una famiglia in cui si respira aria piena di valori e di santità. Non sceglie la sua vita a caso ma spesso si chiede quale possa essere la strada giusta per lei. Ciò che per lei conta è fare la Volontà Divina. Dopo un ritiro comprende che la sua strada è la vocazione matrimoniale e l’esercizio della professione di medico.
Tempo dopo incontra il suo futuro sposo, Pietro, e corona il suo sogno per il quale aveva pregato.
Gianna ama la famiglia, ama i bambini, ne vuole avere tanti. Conduce una vita “normale”, dirà successivamente il marito, una vita come tante. Ma la santità non si rivela necessariamente dagli eventi eclatanti ma è nel vivere il quotidiano affidandosi alla Divina Volontà, facendo le cose alla luce del Vangelo, cercando di incarnarlo anche nei gesti più semplici.
Lei prega per avere dei bambini, prega tanto. Quando poi il figlio tanto desiderato nasce, lei è riconoscente al Signore che le ha voluto fare un dono così bello ed importante come quello di una nuova creatura.
Uno dopo l’altro nascono Pierluigi, Mariolina e Lauretta. Ma dopo la terza gravidanza ne vengono altre due che però si interrompono spontaneamente al secondo mese. Lei stessa, pur essendo medico, non riesce a spiegare questa situazione ma non rinuncia ad avere altri figli. Prega sempre il Signore perché le conceda altri figli.
E l’altra gravidanza arriva, ma anche questa volta c’è qualcosa che non va per il verso giusto. Al secondo mese Gianna nota un gonfiore sospetto all’utero. Dopo aver fatto gli accertamenti necessari le viene diagnosticato un fibroma. Per poterlo asportare sarebbe necessario interrompere prima la gravidanza, ma Gianna non ha esitazioni e chiede di essere operata in modo tale che la gravidanza possa continuare, pur essendo cosciente che c’è un grave rischio per la sua salute.
Il Venerdì Santo del 1962 Gianna si ricovera al reparto maternità per il parto. Il Sabato Santo, dietro taglio cesareo,nasce Gianna Emanuela.
Dieci giorni prima lei ha detto al marito: “Pietro, se dovrete decidere se salvare la mia vita o quella del bambino, lo esigo, salvate il bambino!”.
La vita della piccola Gianna Emanuela va avanti, mentre inizia l’agonia della sua eroica mamma. Otto giorni dopo il parto, non essendoci più nulla da fare, Gianna si fa riportare nella sua casa per morire lì.
Ascolta per l’ultima volta la voce dei suoi bambini ed invocando Gesù chiude gli occhi a questa vita ma li apre al Paradiso.
La sua vita su questa terra, durata solo 40 anni, ha lasciato un segno indelebile: è possibile amare fino a dare la vita per colui che si ama.
Nella sua testimonianza di vita Gianna ha incarnato ciò che Gesù ha detto nel Vangelo ed anche lei, come madre e credente, si è immolata affinché la sua creatura potesse avere la vita.
Per ulteriore conoscenza della Santa, vi invito a visitare il sito sottoindicato
http://www.giannaberettamolla.org/principal.htm
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