mercoledì 27 aprile 2011





Quando ho iniziato a scrivere questo insegnamento, ero intenzionato a cercare dodici versetti della Bibbia che noi tutti in pratica ignoriamo, seppur concordando con essi mentalmente. Ma sono rimasto impressionato perché ne ho trovati molti di più semplicemente ignorati.
Così ho ristretto il campo. In seguito, ho individuato 12 insegnamenti di Gesù dal solo Vangelo di Matteo. E’ triste che in un solo libro della Bibbia io abbia trovato così tanti versetti più o meno ignorati da noi cattolici, ma eccoli qua. Forse se ci dedicassimo più seriamente alle Scritture passeremmo più tempo a metterli in pratica piuttosto che a coltivare il nostro orticello.
1. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori — Matteo 5,43-44
Noi amiamo odiare i nostri nemici, non è così? Allo stesso modo, non sembriamo credere molto nella potenza della preghiera che possa cambiare i nostri nemici o i nostri sentimenti verso di loro. E’ una spada a doppio taglio che lacera la chiesa cattolica. Amiamo i terroristi? Preghiamo per loro?
Non credo.
2. Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona. Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. —Matteo 6,24-34
Sarebbe interessante vedere un profeta all’interno della Chiesa capace di rimproverare coloro che amano i soldi più di Dio. Ma forse non c’è bisogno di un simile profeta; sospetto che molti di noi occidentali non supereremmo il test, senza alcun bisogno di una rivelazione soprannaturale.
Se esaminiamo il modo in cui trascorriamo il tempo, molti di noi si impegnano non a fare l’opera del Signore ma ad accumulare le risorse di una società ricca che ha dimenticato Dio e crede troppo nelle sue proprie capacità. Dedichiamo molto tempo a fare soldi e poco per il regno di Dio. Esaminando le nostre vite, vediamo che si tratta di una divisione del cuore, perché noi dividiamo il tempo in base a ciò che amiamo. E molti di noi sono devoti a ciò che sarà arso e non al Signore che ci ha fatti e che ci chiama ad essere un popolo santo separato per lui.
3. Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. — Matteo 7,1-5
Ama, prima di tutto. Prima di tutto, ama. E’ buffo vedere come l’amore può temperare ogni giudizio.
Trovo difficile criticare qualcuno. I miei errori sono davanti ai miei occhi. Se alla fine della giornata non fossi stanco, preferirei pulire la mia casa piuttosto che suggerire al mio vicino come pulire la sua.
Il mondo non ascolta più il messaggio del Vangelo perché i cristiani non sembrano riuscire a mettere in ordine la sua casa prima di dire agli altri come mettere a posto la loro. Questo è orgoglio, e Dio odia l’orgoglio più di qualsiasi altro peccato.
4. Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. — Matteo 16, 24-25
Se un seme non viene interrato e non muore, non può portare frutto. C’è troppa gente in chiesa che non è morta a sè stessa, rinunciando al proprio ego. Chi non ha nulla da perdere in battaglia non ha paura di niente, e nella lotta contro il male serve della gente che ha rinunciato alla propria vita, gente che ha rinunciato alle proprie armi e che quindi viene equipaggiata da Dio con le sue armi e i suoi doni. Questa gente morta può cambiare il mondo.
La croce rappresenta la morte dell’egoismo, e senza la croce siamo inutili per il regno di Dio.
5. Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. —Matteo 17,24-26
Non ho mai sentito un insegnamento su questo passo. Questo per me è un crimine.
Carissimi fratelli e sorelle, lo capite questo passo? Il mondo non vi possiede, e voi non possedete il mondo. Voi siete liberi.
Eppure quanti cristiani ancora sono legati al mondo? Molti sono appesantiti dai pensieri dell’accumulare e del salvare le apparenze. Altri non riescono a tagliare con il passato. Alcuni sono oppressi dal futuro. Diversi sono intrappolati nell’inferno del legalismo e delle prestazioni.
Queste sono persone da compatire.
Cristiani, siete liberi! Non importa cosa la gente pensa di voi o cosa pretenda da voi. Siete un figlio o un figlia che deve solo rendere conto al Padre.
Ora iniziate a comportarvi come persone libere.
6. Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. Matteo 18,2-4
Nessun adulto è ammesso al regno dei cieli, solo bambini. Solo i bambini hanno la fede necessaria per credere che esiste un modo più grande di quello che vedono con i loro occhi. Così è il paradiso, il luogo dove dimora Dio, e solo i bambini possono vederlo.
Poniamo troppa enfasi sulla maturità della fede, ma vedo che spesso le persone che si definiscono mature sono spesso quelle che hanno meno fede. Affermano di conoscere Dio, ma poi lo sminuiscono quando serve un miracolo. La loro parola preferita è ma…
Questo tipo di fede non è fede per niente.
7. Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete». — Matteo 21,21-22
I cristiani dell’occidente credono a ciò che i loro occhi vedono. Credono nella scienza. Credono nel razionale. Ma non credono che le montagne possano essere gettate nel mare per fede. Ecco perché molte persone se ne vanno dalle chiese. Se anche i credenti non credono più…
8. Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». Matteo 22,34-40
Si sente spesso parlare del bisogno di memorizzare i versetti della Bibbia. Per memorizzarli, basterebbe amare le parole della Bibbia.
Credo fermamente che se tutti i cristiani memorizzassero questo versetto e vivessere in base ad esso, il mondo sarebbe trasformato nel giro di una generazione.
Invece, noi amiamo noi stessi, amiamo le cose che accumuliamo, ogni tanto citiamo Dio e pensiamo al nostro prossimo solo quando interferisce con noi o con le nostre cose.
Poi ci domandiamo come mai nessuno ci ascolta o si preoccupa di sentire cosa abbiamo da dire a chi non va in chiesa. Ma nel momento che un ateo legge questo passo e scopre che non tutti i cristiani lo mettono in pratica, perché dovrebbe perdere tempo di ascoltare qualcos’altro riguardo il Signore che noi pretendiamo di servire?
9. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno "padrè' sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare "maestrì', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. Matteo 23,8-12
Noi amiamo le nostre gerarchie, non è così? Tutti vogliamo essere importanti. Amiamo i titoli, i diplomi, le certificazioni e qualsiasi cosa che ci privilegi – ma Gesù ha detto che è tutta carta straccia. Le vere persone importanti sono coloro che non prendiamo in considerazione, quelli che servono.
Cosa accadrebbe in una chiesa tipo se le persone ottenessero prestigio in base alla loro umiltà? Ironicamente i servi genuini continuerebbero a essere servi a dispetto dello status ottenuto, e se anche venissero puniti continuerebbero a essere servi. Essi sanno che il Signore da loro servito con tutto il cuore è Egli stesso un servo gentile ed umile, uno che assegna i propri riconoscimenti con un sistema totalmente diverso da quello della chiesa occidentale o del mondo.
Crediamo che siamo tutti uguali di fronte al Signore?
10. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. Matteo 24,42-44
La gente viene riconosciuta in base a quello che fa, al servizio che presta o alla preparazione che hanno. Un pompiere si addestra per il fuoco. Un pilota di aerei conosce tutti i segreti del volo.
Qual’è il nostro ruolo e come ci prepariamo per esso?
E’ molto semplice: noi non viviamo come se il Signore dovesse tornare domani. Non lo facciamo, e non ci sono scuse. Il Signore tende la sua mano chiedendo alla Chiesa di essere Chiesa, ma invece vogliamo essere mondo. Quel poco che facciamo per il regno di Dio va perduto perché ci sediamo davanti alla nostra forma preferita di intrattenimento, compriamo altre cose che saranno bruciate nel giorno del giudizio o ci lamentiamo di quanto siamo annoiati.
Nel frattempo, il ladro ci ha svaligiato la caso senza lasciarci nulla che possa resistere al fuoco di Dio nell’ultimo giorno.
11. Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna». Matteo 25,31-46
Sia le pecore che i capri chiamavano Gesù “Signore”. Ma la differenza fra loro, in base a ciò che Gesù dice qui, consiste in ciò che essi facevano o non facevano.
Dio aiuta i capri. Troppi di essi siedono in chiesa. Peggio ancora, troppi di essi guidano le nostre chiese.
Se mettessimo in pratica questo passo, gli orfanotrofi sarebbero vuoti.
12. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». — Matteo 28,18-20
Sono decenni che non mi capita che uno sconosciuto cerchi di parlarmi del Vangelo faccia a faccia. Dato che ci sono milioni di cattolici in Italia, la possibilità di non udire la predicazione del Vangelo faccia a faccia da uno sconosciuto dovrebbero essere prossime allo zero.
Il solo motivo per il quale la probabilità non è prossima allo zero (infatti è lontana dall’esserlo), è che nessuno è interessato al fare discepoli. La popolazione dei cristiani nati a nuova vita è numericamente stabile o in declino in Italia. La ragione è nella mancata presa in considerazione di questo passo del Vangelo di Matteo.
Qualcun altro farà il lavoro, pensiamo inconsciamente. Non è questo il motivo per il quale paghiamo i sacerdoti?
Non importa se il dono è l’insegnamento, l’evangelismo o nessuno dei due. Ogni cristiano è chiamato a formare dei discepoli.
Ecco dodici insegnamenti di Gesù con la potenza adatta per cambiare il mondo. Ciò che non riusciamo a cambiare dipende solo dalla nostra incapacità di credere ciò che Gesù ha detto.
E se non crediamo a ciò che Gesù ha detto, come possiamo definirci suoi discepoli?

Umberto Amoroso

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