lunedì 11 aprile 2011

Considerare le prove argomento di assoluta gioia

Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.  (Gc 1,2-4).

Dio ha un piano particolare per la nostra vita già prima della nostra nascita, ci ha fatti come Egli voleva con molta cura e amore, tutto corrisponde alla sua volontà, tutto ciò che ci riguarda non è al caso.
Nel Suo infinito amore ci ha cercati e attirati a Lui tramite circostanze e situazioni preparati allo scopo di renderci puri, perfetti e completi:ecco il suo piano.
Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,1-5).

A causa della nostra fede Egli ci ha condotti in questa condizione di grande privilegio in cui siamo adesso e attendiamo con gioia e fiducia di diventare realmente tutto ciò che Dio vuole che noi siamo.
Dio vuole che noi sviluppiamo questo: più amore, più bontà, più pazienza, più fede, più pace, più gentilezza, più dolcezza, più umiltà e più autodisciplina, così che possiamo essere Suoi testimoni dovunque ci troviamo. Però molto spesso noi pensiamo che poter fare tutto questo, per migliorare se stessi sia uno sforzo enorme di cui non saremmo mai capaci di attuare e più ci sforziamo e più ci avviliamo. Ma bisogna pensare a questo: è Dio che ci cambia, ci trasforma, no noi, Dio vuole che ci affidiamo e ci consacriamo a Lui e siamo certi che lo farà.

Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente,santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. (Rm 12,1-2) Allora Dio in che modo ci trasforma? Come può interrompere i vecchi modi di pensare e di agire con cui abbiamo vissuto per anni? Sono caratteristiche che chiamiamo  tratti della personalità, attrazioni e repulsioni naturali, preferenze o opinioni personali. Ma ad un esame più approfondito, alla luce dello Spirito della verità si rivelano come appartenenti alla natura egocentrica, difensiva ed egoista della nostra condotta che per anni ci ha separati dall’amore di Dio e degli altri. Il Signore ci esorta così attraverso Pietro 1,6-7.

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede,molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore della manifestazione di Gesù Cristo. Ecco come cresce la nostra fede. Le prove, le difficoltà, i problemi,l e sofferenze fanno parte del piano di Dio per il suo popolo e il suo piano è perfetto, il migliore, quello che deve recare avvenire e speranza e tutto ciò avviene attraverso avvenimenti che sono una sfida per la nostra volontà, di credere alla parola di Dio, di confidare in essa,di contare su di essa, a dispetto di tutto ciò che i nostri sensi possono suggerirci.
Per troppo tempo ci siamo lasciati guidare dalle nostre sensazioni, dalle emozioni o dalla nostra ragione. Abbandoniamo tutto ciò per esercitare la nostra fede con determinazione. Perciò, se Dio ci dice che fa operare ogni cosa per il nostro bene, la nostra fede aumenta quando ci atteniamo alla Sua parola Lo ringraziamo per tutto ciò che ci accade. Fede, pazienza e amore sono caratteristiche essenziali della vita e della testimonianza cristiana.
Gesù disse: questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati, (Gv 15,12).
Siamo stati creati per amare Dio e gli uni gli altri. Quando non amiamo ci sentiamo feriti, pieni di odio e di risentimento, di complessi di colpa e abbiamo paura gli uni degli altri. Le nostre emozioni ferite, le nostre paure, le nostre frustrazioni, i nostri meccanismi di autodifesa, il nostro impulso di distruzione: tutto questo deriva dalla mancanza d’amore. Un amore che accetta, approva e ha fiducia negli altri, è buono e paziente, mai egoista o invidioso, mai superbo; è disinteressato e non cerca di imporsi, non è suscettibile né irritabile; non porta rancore, non bada al torto che ingiustamente subisce. Un amore tale sopporta tutto senza scoraggiarsi in ogni circostanza. Questo è l’amore che Dio ha per noi e che vuole che abbiamo gli uni per gli altri.
L’amore che guarisce le vecchie ferite, scaccia le paure e scioglie l’amarezza e il risentimento e ci rende capaci di amare a nostra volta, senza il timore di essere feriti o rifiutati. Dio sovviene alle nostre debolezze con la Sua forza quando riconosciamo i nostri insuccessi. Ma a volte abbiamo vergogna di confessare che siamo deboli, per timore di non essere accettati dagli altri e da Dio come siamo realmente. L’amore è un frutto dello Spirito Santo che dimora in noi. Abbiamo ricevuto la facoltà di amare e dobbiamo metterla in pratica, il nostro passo di fede libera la potenza soprannaturale dell’amore divino e questa potenza comincia a trasformarci, a renderci sempre più amorevoli. Dio è amore. La sua potenza in noi è amore e il suo messaggio al mondo è d’amore e noi dobbiamo essere i Suoi ambasciatori, i canali del Suo amore e per compier questa missione Dio vuole che anche noi impariamo ad amare.

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