Le basi più solide e incrollabili dell’umana civiltà sono
l’altare e il focolare, vale a dire la religione e la famiglia.
La vera felicità di un matrimonio, di una famiglia si fonda
su questi tre beni: “Il bene della fedeltà. Il bene dei figli. Il bene del
Sacramento” (S. Agostino).
IL BENE DELLA FEDELTÀ (“Bonum fidei”)
A – O Sposi siate fedeli l’uno all’altro
1 – Il matrimonio viene da Dio, il Quale l’ha voluto uno e
indissolubile: la Bibbiaafferma: “Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine
e somiglianza; maschio e femmina li creò. Dio li benedì e disse loro: Siate
fecondi e moltiplicatevi. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si
unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne” (1). Il 9° Comandamento
suona così: “Non desiderate la donna d’altri”: quindi Dio proibisce perfino il
divorzio di desiderio. Perciò possiamo affermare con S.Agostino: “Il matrimonio
indissolubile viene da Dio, il divorzio viene dal diavolo”.
2 – Gesù ha confermato l’indissolubilità del matrimonio con
parole molto chiare: “Gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla
prova e gli chiesero: È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie? Egli
rispose: non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina
e disse: per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie e i due saranno una carne sola? Quello dunque che Dio ha congiunto
l’uomo non lo separi. Gli obiettarono: Perché allora Mosé ha ordinato di darle
l’atto di ripudio e di mandarla via? Rispose loro Gesù: per la durezza del
vostro cuore Mosé vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio
non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in
caso di concubinato, e ne sposa un’altra, commette adulterio” (2). “E chiunque
sposa una ripudiata commette adulterio” (3).
S. Paolo dice: “Agli sposati poi ordino, non io, ma il
Signore: la moglie non si separi dal marito – e qualora si separi, rimanga
senza sposarsi o si riconcili con il marito – il marito non ripudi la moglie.
La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito” (4), e
viceversa.
3 – Il vero amore esige l’indissolubilità: ha questa
espressione che è un programma di vita: “Solo te! Sempre te! ….”
4 - Il figlio esige un matrimonio indissolubile. Chiedete a
un bimbo: Sei contento che tuo papà lasci la casa e vada con un’altra donna?
Oppure che la mamma abbandoni casa e papà e vada a convivere con un altro uomo?
Quel bimbo rimarrà con gli occhi imbambolati e lacrimanti poiché gli sembrerà
strano e orrendo che avvenga una cosa tanto delittuosa: la risposta
dell’innocente, è la voce di Dio.
B – O sposi, amatevi nel Signore!
La più bella definizione del Signore è questa: “Dio è
amore”. E la più bella definizione del matrimonio è la seguente: “Patto di
amore”, “comunità di amore” (5). Dio ha fatto tutto per amore, e lo stesso
matrimonio – dice Paolo VI – è “nato dall’amore creativo e paterno di Dio”.
Perciò gli sposi devono amare tanto il Signore per amarsi sempre nel Signore.
Allora tra i coniugi non ci sarà soltanto l’innamoramento
che è istintivo, facile e passeggero; ma ci sarà il vero amore che è molto
difficile, ma permanente e non verrà mai meno.
Così S. Paolo descrive il vero amore o carità fraterna: “La
carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si
vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si
adira, non tiene conto del male ricevuto. Tutto copre, tutto crede, tutto
spera, tutto sopporta” (6). Quando tra i coniugi ci sarà questo vero amore, la
loro casa sarà un paradiso anticipato.
II – IL BENE DEI FIGLI (“Bonum prolis”).
Un neonato bambino è stato ritrovato nel cassettone della
spazzatura dei rifiuti (a Bari, l’8 dicembre 1985); era ancora vivo; piangeva
disperatamente; fu chiamato Francesco. I bimbi non devono essere gettati o
abbandonati o soppressi: non sono un veleno; ma un dono di Dio, con un’anima
spirituale e immortale.
1 – Accettate i figliuoli! Gesù vi ripete: “Chi accoglie questo
fanciullo nel mio nome, accoglie Me” (7).
Il numero dei figli va programmato senza calcoli egoistici,
ma “con generosa umana e cristiana responsabilità fidando nella divina
Provvidenza” (8).
In questa regolazione delle nascite si presti attenzione a quanto
segue:
a) Non è lecita né la fecondazione in vitro (la quale
comporta pure la soppressione di feti e quindi produce aborti), né la
fecondazione extraconiugale, né quella coniugale che sia sostitutiva (e non
semplicemente coadiuvante) dell’atto d’amore stabilito da Dio come unica
maniera veramente umana con cui deve essere concepito e generato il
figlio.(Certi esperimenti si usino solo per gli animali!).
b) Non sono leciti i contraccettivi e gli altri mezzi
artificiali, perché sono contro la legge della natura che è legge di Dio. (E
sono più o meno nocivi).
Invece sono leciti i metodi naturali, come per esempio il
metodo dell’ovulazione dei coniugi Billings o quello del Dott. Bonomi o il
metodo della temperatura. Il più diffuso è il metodo Billings, altamente
scientifico, adatto a tutte le donne, relativamente facile, dà risultati mai
inferiori e sovente alquanto superiori ai metodi artificiali, non nuoce né alla
salute né all’amore coniugale, è stimato e usato in oltre cento nazioni.
(Chiedi il libro a una libreria cattolica).
c) Non è lecito l’aborto, che non è un diritto o un
progresso (come si va berciando), ma è un orribile delitto. Appena avvenuto il
concepimento, nei nastri DNA che sono nei geni che popolano i cromosomi, c’è
tutto l’uomo vivo e programmato (è già stabilito anche il numero dei capelli,
il colore degli occhi, ecc...). E la Chiesa che sta con la scienza e in difesa
dei più deboli, ripete con forza le parole di Dio: “Non uccidere!...”. “Il
sangue degli innocenti grida vendetta presso Dio!”.
2 - Difendete i figli dal malcostume, dalle cattive
compagnie, da spettacoli indecenti, da tempeste di errori, dal peccato.
3 -Educate religiosamente i figli, con la parola, con
l’esempio. Affidateli alla Madonna e raccomandateli a Lei ogni giorno.
III - IL BENE DEL SACRAMENTO (Bonum Sacramenti).
Gesù ha elevato il matrimonio all’altezza infinita di
Sacramento, di cui gli stessi sposi sono ministri, mentre il Sacerdote assiste
e benedice come rappresentante di Gesù e del popolo di Dio. Quindi Gesù ha
fatto del matrimonio una cosa santa e santificante che aumenta la grazia di Dio
e dona una grazia particolarissima detta sacramentale che elargisce
specialissimi aiuti divini affinché i coniugi possano vivere nella fedeltà, nel
vero amore, nella via verso la santità e possano educare i figli secondo i
desideri del Cuore di Gesù. Insomma questo Sacramento fa sgorgare un fiume di
grazie e di benedizioni che accompagneranno gli sposi e la loro famiglia nel
cammino terreno fino all’ingresso alla vita eterna.
I battezzati che rifiutano questo Sacramento ossia che fanno
la scelta del matrimonio non religioso, davanti a Cristo Dio non sono sposati,
e vivono in uno stato permanente di peccato grave. Non possono ricevere né
l’assoluzione nella Confessione né la S. Comunione: tuttavia non sono separati
dalla Madre Chiesa, e il Papa e i Vescovi li esortano cordialmente e
vivissimamente a partecipare sempre alla S. Messa, alla catechesi, alle
iniziative ecclesiali, alle opere caritative e a pregare molto e a coltivare
grande devozione alla Madonna per ottenere misericordia e salvezza.
S. Paolo parla di questo Sacramento quando afferma che
l’amore tra gli sposi deve essere simile all’amore che Cristo ha verso la
Chiesa sua sposa e che la Chiesa ha verso Cristo suo sposo: “Voi mariti amate
le vostre mogli come Cristo ha amato la sua Chiesa e ha dato se stesso per lei.
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i
due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento
a Cristo e alla Chiesa” (9).
Il Conc. Vaticano II afferma: “Cristo Signore viene incontro
ai coniugi cristiani con il Sacramento del Matrimonio e rimane con loro.
L’autentico amore coniugale è assunto nell’amore divino ed è sostenuto e
arricchito dalla forza redentiva del Cristo e dall’azione salvifica della
Chiesa” (10).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (dell’8 dic. 1992)
afferma quanto segue. “L’alleanza nuziale tra Dio e il suo popolo Israele aveva
preparato l’Alleanza Nuova ed eterna nella quale il Figlio di Dio, incarnandosi
e offrendo la propria vita, in certo modo si è unita tutta l’umanità da lui
salvata, preparando così “le nozze dell’Agnello” (Apocalisse 19, 7.9). (n.
1612).
“Alle soglie della sua vita pubblica, Gesù compie il suo
primo segno (o miracolo) - su richiesta della madre - durante una festa
nuziale. La Chiesa attribuisce una grande importanza alla presenza di Gesù alle
nozze di Cana. Vi riconosce la conferma della bontà del matrimonio e l’annuncio
che ormai esso sarà un segno efficace della presenza di Cristo” (n. 1613).
“Tutta la vita cristiana porta il segno dell’amore sponsale
di Cristo e della Chiesa. Già il Battesimo, che introduce nel Popolo di Dio, è
un mistero nuziale: è per così dire, il lavacro di nozze che precede il
banchetto di nozze, l’Eucarestia. Il Matrimonio cristiano diventa, a sua volta,
segno efficace, sacramento dell’alleanza di Cristo e della Chiesa. Poiché ne
significa e ne comunica la grazia, il matrimonio fra battezzati è un vero
Sacramento della Nuova Alleanza” (n. 1617).
Si mediti la bella esortazione di Pio XI: “Ricordino gli
sposi continuamente che, in forza dei doveri e della degnità del loro stato,
sono stati santificati e fortificati da un Sacramento la cui grazia dura
perpetuamente. Il matrimonio è in effetti simile all’Eucaristia che è
Sacramento non soltanto nel momento in cui si celebra, ma perdura finché si
conservano le speci”.
Questo Sacramento esige un’accurata preparazione spirituale
come la esigono la 1ª Comunione, la Cresima, e l’Ordinazione Sacerdotale a cui
ci si prepara per anni. II fidanzamento, non si sprechi in sciocchezze e
sdilinquimenti. È cosa seria! Non si sporchi con peccati, e sconcezze che
falsamente vengono chiamate amore. Sia, invece, un tempo di riflessione, di
crescita spirituale, di intensa preghiera.
Questo Sacramento esige che lo si viva come sorgente perenne
di grazie, come palestra di santificazione. Papà e mamma siano per i figli
luminosa guida verso il Padre celeste e verso la Mamma celeste. Ogni famiglia
sia come un piccolo seminario perché abbiano a rivelarsi e a sboc-ciare
vocazioni sacerdotali e religiose. Ogni casa sia veramente una “chiesa
domestica” quindi vi siano le immagini sacre e benedette: quando verrà l’ora
della morte (che è l’ora della verità) non cercherete la figura di quella donna
svestita, il volto di quella diva poco esemplare, nemmeno di quel calciatore,
neppure il portacenere; ma cercherete con ansia soltanto l’immagine di Gesù,
della Madonna, dei Santi e l’acqua Santa. E soprattutto via sia ogni giorno la
preghiera comunitaria.”La casa – dice Tommaseo – o è chiesa o è tana”: diventa
chiesa se ivi si prega insieme e con devozione ogni giorno. L’esperienza di
secoli insegna che “la famiglia che prega unita, vive unita”: su questa terra
vive unita nell’affetto, nella fede, nella grazia, per ritrovarsi unita nella
gloria del Cielo.
ESEMPIO: Sergio Bernardini e Domenica Bedonni, contadini
nelle montagne di Pavullo (Modena), sono vissuti e morti santamente. Coniugi e
genitori esemplarissimi, pur tra stenti e sacrifici e tanta povertà. Hanno
avuto non poche sofferenze, ma le hanno sopportate volentieri con tanto amore a
Gesù. Sergio, già felicemente sposato, in pochi anni ha 7 funerali in casa sua:
gli muore papà, mamma, fratello, la sposa e i tre figli. Rimane solo come un
povero Giobbe. Ma non si lamenta e confida nel Signore. Incontra un’ottima
signorina, Domenica, che ha i suoi stessi sentimenti: formare una famiglia
molto religiosa, con tanti figli da educare religiosissimamente nella speranza
che qualcuno si consacri al Signore. Hanno dieci figli; e ne adottano un altro,
un ragazzo negro che diventerà Sacerdote e Vescovo: Felix. L’educazione dei
figli è veramente straordinaria, in un clima tutto soffuso di preghiera, di
devozione alla Madonna, di continue invocazioni allo Spirito Santo, in un
ambiente di duro lavoro nei campi, ma di grande serenità e gioia, di semplicità
e di forte fede. Due figliuole si sposano. Sei figlie si consacrano al Signore.
I due figli diventano Sacerdoti Cappuccini: P. Sebastiano, predicatore e
Direttore spirituale di tanti giovani e handicappati; e P. Germano, missionario
il quale nel 1983, dal suddetto Vescovo Felix viene consacrato Arcivescovo di
Smirne (Turchia). Questi figli sono missionari in tutti i continenti.
Al funerale sia di Sergio (nel 1966) come di Domenica (nel
1971) c’è una folla enorme di fedeli, e la S. Messa viene concelebrata da oltre
50 Sacerdoti. Fedeli e Sacerdoti ripetono: “È morto un santo!”, “È morta una
santa!”. (11)
Ecco il Testamento Spirituale di Domenica, che contiene pure
i pensieri di Sergio: “Tutte le cose mi parlano del Signore e mi portano a Lui.
Baciando una rosa, bacio la bellezza di Dio. I miei figli sono la mia corona e
i miei tesori. Oh, se potessi spiegarmi e farmi sentire da tutte le mamme del
mondo, quale dono, quale grazia grande è l’avere dei figli e delle Vocazioni
nella propria famiglia! Ho sempre desiderato che i miei figli facessero del
bene al mondo, per la gloria di Dio. Ora chiedo che siate santi. Sono contenta
di avere tanti figli, ma ne vorrei altri per avere altri Sacerdoti, altri
Missionari. Nella sofferenza: coraggio. Il Signore ha poi tutta l’eternità per
farci gioire. Ai figli missionari: Non dubitate, sono più che felice; benedetti
figli che andate a fare del bene. Noi siamo con voi e vi aiutiamo tutti i
giorni con le preghiere. Quando il Signore mi chiamerà nel suo Regno, dite a
tutti la mia felicità con il suono di campane a festa. Devo tanto ringraziare
il Signore delle molte grazie che ci ha fatto. Vivo volentieri per i miei
figli: prego spesso Gesù che li assista in ogni momento. Me li avete dati,
Signore: io ve li ho allevati, ma sono vostri. Benediteli. Gesù, la Mamma
celeste e la mamma terrena vi benediciamo. Arrivederci in Cielo”.
Quando avremo tanti sposi e genitori con questi sentimenti,
si moltiplicheranno le Vocazioni Sacerdotali e religiose, sorgeranno numerose
famiglie profondamente cristiane e la società e il mondo saranno molto
migliori.
Proposito: Invochiamo la Madonna “Madre della Chiesa
domestica”, perché grazie al suo aiuto materno, la nostra famiglia e ogni altra
famiglia possa diventare veramente una “piccola chiesa”.
Nessun commento:
Posta un commento