mercoledì 22 dicembre 2010

FAME E SETE DI GIUSTIZIA - PAROLA PER OGNI GIORNO - +S.Ecc.Mons. Andrea GEMMA

"Beati quelli che hanno fate e sete della giustizia, perché saranno saziati"
(Mt 5, 8)

La corrispondente beatitudine di Luca recita: “Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati” (6,21).
Da Luca dunque ci viene l’invito a cogliere, anzitutto, la fame e sete di giustizia anche in senso materiale, sociale: gli affamati sono, purtroppo, una comune – oggi! – categoria di poveri, che gridano a Dio la loro miseria, la ingiustizia che patiscono, e da Lui aspettano giustizia.
La Chiesa e ogni cristiano deve farsi tramite di questo grido.
Gesù è l’esemplare insuperabile della ricerca di una giustizia superiore che consiste in realtà nel debellare efficacemente e definitivamente quella ingiustizia che è semplicemente il peccato.
Diceva don Milan: “A me non importa nulla dei poveri; mi importa che si eviti il peccato che è la somma di tutte le ingiustizie”.
La nostra fame e sete di giustizia, oltre a chiederci l’impegno per una società più equa e più giusta, deve dirigere continuamente il nostro sguardo verso Dio che è “vindice di ogni ingiustizia” e quindi a trarre da lui la forza per attingere a quella sorgente di vita che è lui solo.
Troppe cose al mondo, come insegna continuamente Benedetto XVI, si presentano fallacemente come atte a soddisfare la nostra insaziabile fame e sete di giustizia, ossia di valori alti, imperituri, non ingannevoli.
Bisognerà convincerci che solo attingendo a quella fonte d’acqua viva che Gesù indicava alla Samaritana (cf Gv 4,14 ss) la nostra sete potrà essere spenta nell’attesa che questa sazietà raggiungeremo in quella vita che è la somma di tutto ciò che l’uomo può desiderare.
Ripeteremo a Gesù con la Samaritana: “Signore dammi quest’acqua” (ib 4,15).
Non dimentichiamo l’altra pagina stupenda dell’evangelista Giovanni: “Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me.
Come dice la scrittura: «Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva».
Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui” (Gv 7,37-39).
 

Nessun commento:

Posta un commento